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FuoriFuoco
è margine e sottobosco,
odore di castagne e terra umida,
i passi scricchiolano e i tessuti rispondono
abiti morbidi riscaldano e proteggono.
Piccole foglie, punti e tratteggi:
fantasie in cotone su camicie e bluse,
segni per orientarsi,
mettersi in ascolto e, nella nebbia,
trovare silenzio e direzione.
Spolverini e cappotti
si allargano dietro a passi decisi,
accompagnano il corpo,
seguono il ritmo di chi parte.
Garze di lana e sete stropicciate,
fibre distanti si avvicinano,
danno spazio al dialogo.
Un gilet nasconde e rivela,
racconta pezze di stoffa e di memoria.
Di nuovo e ancora,
abiti per andare, sostare, sedersi accanto,
per esserci.
Fuori dal fuoco.